DON MINUTELLA E L’ EPOCA IN CUI VIVIAMO
Comunicazione manipolatoria

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Don Alessandro Minutella (Palermo 1973), fondatore del “Piccolo Resto cattolico”. è un sacerdote scomunicato nel 2018 dalla Chiesa. È oggi protagonista, alla radio “Domina nostra”, di vigorose esternazioni contro la “falsa chiesa bergogliana” e di calorosi encomi nei confronti del vero papa (finché era vivo) Benedetto XVI. Si dichiara “profeta” di messaggi soprannaturali, in particolare è stato medium di padre Pio e della Madonna (video in cui viene “posseduto”).

Don Minutella sembra talmente eccessivo da non essere credibile, invece viviamo in un periodo storico in cui anche questa tipologia di personaggi non deve essere sottovalutata per la presenza, a livello di massa, di un “pensiero debole” nell’identificare interlocutori validi ed attendibili.

Abbiamo avuto occasione di scrivere di don Minutella per almeno due buoni motivi. In primo luogo, egli ci ha dato l’occasione di analizzare il rapporto tra il Tradizionalismo cattolico e i movimenti populisti come la Lega, in particolare quale fosse il loro terreno di incontro. In secondo luogo, abbiamo provato ad esaminare il tipo di linguaggio con cui il Tradizionalismo religioso ed il Populismo politico esprimono il proprio pensiero, registrando da parte nostra una sostanziale identità nell’uso della stessa “strategia” linguistica per una comunicazione manipolatoria.

Attraverso quattro articoli riguardanti una intervista di don Minutella a “Radio Padania”, abbiamo potuto infatti verificare come sia l’intervistato sia il giornalista leghista sia gli ascoltatori utilizzassero a piene mani le cosiddette “mezze informazioni”, cioè l’uso di una verità “a metà” per nascondere la bugia finale. Per esempio: “Papa Ratzinger ha sofferto nel rassegnare le sue “dimissioni” e subito dopo “Non lo ha deciso lui, ma è stato costretto a ritirarsi per opera della massoneria internazionale”.

Abbiamo poi evidenziato le generalizzazioni scorrette, ma emotivamente coinvolgenti, la “sindrome del complotto”, l’uso di slogan non dimostrati perché autoevidenti per chi li pronunciava. Abbiamo quindi consigliato un metodo di approccio a questo tipo di pensiero/linguaggio, per cercare una forma di dialogo e farne emergere le contraddizioni, anche se abbiamo costatato un limite ad ogni procedimento logico razionale: vi sono concetti di natura metafisico/fideistica che, in quanto tali, diventano inattaccabili perché si muovono su un piano in cui la Ragione non può entrare, come ad esempio la frase “Il Cuore immacolato di Maria protegge Salvini ed ispira l’opera di don Minutella”. Si può soltanto, da parte nostra, limitarci a segnalare queste espressioni come soggettive/personali senza entrare nel merito.

Stavolta prendiamo spunto da Famiglia Cristiana del 24 febbraio, dove una lettrice denuncia, in maniera accorata, la situazione psicologica del marito, fedele ascoltatore di don Minutella. L’uomo, prima ciellino e rigoroso tradizionalista (non ci stupisce), è in seguito diventato “minutelliano”: prega in latino, ascoltando le messe televisive tradizionaliste, legge i libri di Minutella e partecipa ai raduni dei suoi fedeli.

Dopo il sincero augurio alla signora di risolvere al meglio (per la sua famiglia) la dolorosa situazione, evidenziamo due aspetti da lei sottolineati: l’uomo non è entrato in chiesa neppure durante il funerale del padre (Minutella vieta qualsiasi rapporto con la “falsa chiesa bergogliana”) e sostiene con convinzione l’esistenza di un complotto massonico contro il movimento minutelliano; il figlio, di fronte a questi comportamenti, viene descritto “stupefatto” e carente di un riferimento autorevole.  La signora conclude chiedendo spiegazioni alla redazione del settimanale.

La risposta del direttore, don Stefano Stimamiglio, è perfetta nella diagnosi del problema: si tratta di fanatismo pseudoreligioso a cui si sovrappone la teoria “complottista”, capace di giustificare qualsiasi analisi, anche la più strampalata, perché il “complottismo” non richiede prove a sostegno e fonti attendibili (non ne ha), ma solo analisi e soluzioni semplici per un auditorio criticamente disarmato ed in cerca di sicurezze. “Gli effetti sono noti: straniamento dalla realtà, allontanamento dagli affetti più cari, forme di religiosità ossessive” scrive don Stimamiglio, chiarendo poi la posizione della Chiesa, cioè la totale presa di distanza da questi fenomeni di strumentalizzazione del messaggio di Gesù.

Conclusioni: “Il monito, dunque, è di guardarsi da ogni forma ossessiva di vivere la religiosità. E, quando vi sono dubbi su questioni di fede e di morale, cercare di documentarsi da fonti attendibili e provate, per non cadere in visioni false e ingannevoli che popolano anche il mondo del web”.

È proprio questo il punto su cui vorremo che riparta l’analisi di Famiglia Cristiana: il mondo del web, quello che oggi è la prima e spesso unica fonte di informazione di moltissime persone. In esso troviamo la presenza straordinariamente numerosa di voci singole e di raggruppamenti cattolici tradizionalisti, che si muovono sostanzialmente dentro i parametri religiosi di don Minutella. Tra questi il più importante, a nostro parere, resta “Radio Maria” di don Fanzaga, di cui Minutella è stato un entusiastico ammiratore.

“Radio Maria”, oramai da decenni, svolge il ruolo di “radio apocalittica”, che interpreta i messaggi della Madonna ed i suoi “segreti” per dichiarare l’imminente ora finale della resa dei conti tra il “mondo senza dio guidato da Satana” e le schiere cattoliche della Regina della Pace. Anche “Radio Maria” corre dietro ai leader della destra illiberale, a partire dal “cristiano” Trump e, per sostenere le proprie posizioni, utilizza la stessa tecnica argomentativa di cui abbiamo già parlato.

Nella visione manichea, la medesima in Fanzaga, in Minutella e nei tradizionalisti religiosi, esiste, prioritariamente se non esclusivamente, la dicotomia tra il Regno del Bene (il loro cattolicesimo) contrapposto al Regno del Male (tutto il rimanente modo di pensare ed agire). Soltanto il Bianco e il Nero, senza le infinite sfumature di grigio della realtà.
Ciò li esime dal cercare un solido sostegno alle proprie tesi, le quali così diventano una ideologia cieca ed autistica, tuttavia rassicurante per gli adepti perché non richiede di aprirsi ad un responsabile, impegnativo e spesso problematico incontro/confronto con gli altri e col mondo.

Immagine in evidenza: Foto di  Mateus Campos Felipe su Unsplash

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