La preghiera durante la quarantena

Mt 14,23Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.”

Con la quarantena tutte le nostre abitudine quotidiane sono cambiate. Anche la preghiera dei cristiani ha privilegiato una dimensione, presente fin dai Vangeli, quella del rapporto non più espresso assieme ad una collettività radunata a tale scopo, ma promosso dal singolo in isolamento. Gesù pregava sovente in questo modo, allontanandosi dagli altri e in solitudine totale. Il pregare non è solo una ripetizione di parole, Gesù stesso lo ricorda, ma pregare significa, per chi crede, cercare il contatto dentro di se con la Realtà Prima, con la conseguente apertura amorevole verso tutta la Creazione. La preghiera è anche fatta dal silenzio e dall’ascolto, da una meditazione che rassereni il nostro cuore e che ci restituisca agli altri in maniera aperta e accogliente. Questi concetti vengono riproposti a Torino sud, nella parrocchia di Madonna delle Rose, dai padri domenicani. Ecco un estratto della preghiera del venerdì santo, inviato via cellulare ai fedeli.

SPUNTI PER RIFLETTERE: nella fragilità e disorientamento di questi momenti cerco come ci ricorda il Papa di invitare Gesù nella barca della mia vita? Gli consegno le mie paure, perché Lui le vinca?

Cerco di pregare come posso offrendo a Dio le azioni della giornata e ringraziandolo per le cose positive, grandi e piccole che vedo attorno a me?

Sono consapevole che un buon modo di accompagnare Gesù sulla via del Calvario è, con parole del Papa, trovare il coraggio di abbracciare tutte le contrarietà del tempo presente. Cerco di riconoscerle anche quando mi spiazzano perché impreviste o logoranti nella ripetitività? Le offro a Dio come concreto contributo per il bene comune?

 Sono consapevole che in questo periodo tutti siamo soggetti ad alti e bassi dell’umore e a momenti di nervosismo e appesantimento? Cerco di essere paziente in primo luogo con me stesso, cercando di alleviare queste tensioni con comprensione e positività?

Cerco di tenere compagnia a Gesù in questa settimana. Meditando il Vangelo, andando col cuore a trovarlo nei tabernacoli delle chiese, cercando di vedere Lui nelle persone che mi circondano?

Cerco di farmi affettuosamente presente con le persone che in questa situazione sono più sole ed in difficoltà? Posso fare qualcosa di concreto per loro?”

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Almeno negli spunti suggeriti crediamo che possano – sostanzialmente – ritrovarsi anche gli agnostici e i credenti in generale. In queste riflessioni emerge infatti una dimensione alta e non di parte, quella che una filosofia generale della condizione umana potrebbe fare propria. Risuonano perfino echi del pensiero orientale e del buddismo perché, come è stato scritto, “il Cerchio dei saggi si chiude sempre attorno alle stesse pietre”.

Mc 1,35 Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava.

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