QUALE DISCONTINUITÀ
Decreti Sicurezza: “Un passo avanti, ma tante ambiguità”

Un anno fa, alla nascita del Conte 2, il segretario del PD Nicola Zingaretti aveva promesso che il suo partito avrebbe puntato alla cancellazione dei Decreti Sicurezza (voluti da Salvini quando era Ministro degli Interni) giudicati una vergogna.

Finalmente il governo giallorosso ha deciso di mettere mano a quei decreti ed ha votato in Consiglio dei ministri una proposta per una loro revisione.

Un passo avanti, ma tante ambiguità” è il titolo col quale il quotidiano La Stampa ha pubblicato, il 7 settembre, un’intervista fatta da Niccolò Carratelli alla Vicepresidente della Regione Emilia Romagna ed ex parlamentare europea del PD Elly Schlein, per un giudizio sull’intervento varato dal Consiglio dei ministri. Elly Schlein è tra coloro che, fin dall’avvio del Conte 2, hanno chiesto a gran voce la cancellazione dei Decreti.
Nelle considerazioni da lei svolte nel corso dell’intervista sono ben riassunti gli orientamenti dell’attuale governo, i limiti dell’azione da esso intrapresa e la prospettiva nella quale bisognerebbe muoversi. Ne riportiamo i passaggi principali.

Il giudizio complessivo

Dice la Schlein: “Avevamo chiesto più coraggio, alla fine è passato questo compromesso. Ovviamente è un passo avanti, ma restano diverse ambiguità, legate soprattutto al fatto che c’è una forza della maggioranza che quelle norme assurde le aveva votate”.

Gli aspetti positivi

L’intervistata riconosce che la proposta di revisione contiene aspetti positivi:  “Senza dubbio positiva la reintroduzione della protezione umanitaria … , fondamentale il fatto che vengano previste più possibilità di conversione per motivi di lavoro dei permessi (rilasciati per altre ragioni –dnr), mentre l’iscrizione all’anagrafe dei richiedenti asilo lo considero un atto dovuto dopo la pronuncia della Corte costituzionale. Poi è importante il ritorno ad un sistema di accoglienza diffusa, simile ai vecchi Sprar, aperto anche ai richiedenti asilo”.

Non si possono criminalizzare le Ong

Per Elly Schlein, però, permangono varie criticità. Ad esempio il fatto che i servizi di orientamento lavorativo non sono previsti per i richiedenti asilo: “La procedura di asilo dura molto tempo, dopo due mesi il richiedente può lavorare, perché escluderlo?”.
Ma la criticità più rilevante riguarda l’approccio verso le Ong e il soccorso in mare. Le multe milionarie previste dai decreti precedenti vengono molto ridimensionate e diventano “abbastanza teoriche”. “Ma restano sul tavolo, probabilmente per salvare la faccia di chi tra i 5 Stelle in passato aveva dichiarato guerra alle Ong e parlava di ‘taxi del mare’”. Comunque, anche così “la criminalizzazione delle Ong non va bene”

Superare la Bossi-Fini

In sostanza, Elly Schlein ritiene che, al di là degli aspetti positivi e delle criticità che ci sono, questo intervento sui decreti va considerato “solo un primo passo”: “Serve una visione complessiva per riordinare la materia, non si può lasciare spazio alle aberrazioni della destra sovranista”. Il vero tema da affrontare è “il superamento della legge Bossi-Fini”.

Ci vuole lo Ius Soli

E poi, conclude la Schlein, serve il superamento della legge del 1992 sulla cittadinanza: “già superata dalla realtà del Paese, delle nostre scuole, serve lo Ius Soli. E in Europa Bisogna dare battaglia, portare dalla nostra parte Francia a Germania sui ricollocamenti obbligatori”.

Qui per leggere l’intervista nella sua interezza

L’immagine in evidenza è tratta da it.wikipedia.org

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