Apeirogon

Nell’udienza generale della settimana prepasquale Papa Francesco ha ricevuto l’arabo Bassam Aramin e l’israeliano Rami Elhanan, i due uomini ai quali sono state uccise le figlie di 10 e 13 anni e che, dopo il dramma, si sono incontrati e sono oggi testimoni di un percorso di riconciliazione.

Ne ha dato notizia, tra gli altri, Vatican News, riassumendo in questi termini la tragedia vissuta dai due uomini: “Bassam ha visto morire la sua Abir a 10 anni nel 2007, fuori dalla sua scuola, a causa di un proiettile di gomma sparato da un soldato israeliano; Rami ha perso la sua Sdamar, 13 anni, nell’attacco suicida palestinese del 1997, a Gerusalemme, mentre faceva shopping con le amiche.”

Non è difficile immaginare la sofferenza delle due famiglie, sofferenza identica a quella che stanno provando oggi le persone coinvolte nei conflitti bellici, in Palestina e in Ucraina in particolare. Molti pensano che inevitabilmente debba nascere in tutti costoro – dopo il dolore straziante – l’odio ed il desiderio di vendetta, ma non sempre è così. L’esempio è dato appunto da Bassan e Rami, che hanno vissuto “due tragedie speculari, espressione di quella violenza che attanaglia la Terra Santa”. Francesco ha così interpretato la loro vicenda: “Ambedue hanno perso le loro figlie in questa guerra e ambedue sono amici; non guardano all’inimicizia della guerra, ma guardano l’amicizia di due uomini che si vogliono bene e che sono passati per la stessa crocifissione.”

Il papa ha concluso l’incontro con Bassam Aramin e Rami Elhanan ringraziando per la loro testimonianza, che si è intensificata in questo periodo di guerre e di violenza diffusa.

Bassam e Rami sono oggi, ricorda ancora Vatican News, “ i volti più noti della Parents Circle Families Forum, organizzazione di base di famiglie palestinesi e israeliane che hanno perso i propri familiari a causa del conflitto in Terra Santa e che sono animati dal desiderio di una pace duratura. La loro storia è raccontata interamente nel libro pluripremiato dello scrittore irlandese Colum McCann – presente nell’udienza del Papa con gli artisti il 23 giugno scorso, e vincitore del Premio Terzani – dal titolo Apeirogon, che prende il nome da un poligono dal numero infinito di lati”, che richiama la complessità di due popoli e di due esistenze umane nel tormentato Medio Oriente.

Cogliamo l’occasione per suggerire la lettura di Apeirogon, che è contemporaneamente un saggio e un romanzo, “che attraversa i secoli e i continenti, cucendo insieme il tempo, l’arte, la natura e la politica, per raccontare l’epica storia vera di due uomini divisi dal conflitto e riuniti dalla perdita” (come si legge nella presentazione della Casa Editrice Feltrinelli). Il noto scrittore statunitense Nathan Englander, che ha vissuto alcuni anni in Israele, afferma: “La storia della moderna Israele e la storia della moderna Palestina. Questo libro splendido e profondissimo è, prima di tutto, un eccezionale atto di ascolto”.

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