Pinerolo: nei locali delle chiese cristiane pregano anche i musulmani

Dal quotidiano on-line “Riforma” delle chiesi evangeliche, battiste, metodiste, valdesi d’Italia apprendiamo che a Pinerolo, dal 10 maggio per i successivi quattro fine settimana i musulmani praticanti trovano ospitalità nelle due chiese cristiane, quella valdese e quella cattolica.

“È una questione di spazi – spiega il pastore della chiesa valdese di Pinerolo Gianni Genre, che assieme al vescovo della Diocesi Derio Olivero hanno accettato di ospitare le preghiere – che però apre prospettive molto più ampie”.

I locali che oggi i musulmani utilizzano per le preghiere sono infatti poco capienti e quindi da loro è arrivata la richiesta di poter utilizzare alcuni locali (anche pubblici) per le preghiere serali del venerdì, sabato e domenica di Ramadan, quelle con l’affluenza maggiore. Una moschea vera e propria infatti a Pinerolo è ancora un miraggio e ha scatenato nei mesi scorsi molte discussioni e il sempre crescente numero di fedeli richiede sale capienti.

Dopo un nulla di fatto a livello di locali pubblici, la palla è passata alle chiese. “A Pinerolo – continua Genre – esiste un Gruppo Amicizia Islamo-Cristiana che ha organizzato diversi eventi fra cui un partecipato corso di arabo e quindi una volta interpellati ne abbiamo parlato all’interno delle due chiese, quella cattolica e quella valdese. Per quello che ci riguarda il Concistoro ha approvato l’utilizzo del locali della chiesa, in particolare la grande sala delle attività adiacente al tempio. … Verranno tolti tavole e sedie per poter stendere i tappeti utilizzati per le preghiere e una volta terminato tutto verrà risistemato. Per due fine settimana saremo noi a ospitare la comunità islamica mentre per i due week-end successivi la chiesa cattolica ha individuato alcuni grandi spazi dell’Engim Murialdo”.

Una scelta che sicuramente farà discutere, ma come non pensare ai valdesi del periodo della clandestinità e delle persecuzioni? Costretti a pregare nascosti, obbligati a vivere in ghetti soltanto perché con una fede diversa da quella “della maggioranza”. Quanto avrebbero desiderato una mano tesa che offrisse loro uno spazio per pregare e incontrarsi liberamente, senza paure?“È sicuramente una sfida interessante – conclude Genre – a cui come cristiani non possiamo sottrarci; e anche per i musulmani non sarà facile pregare in luoghi di culto che appartengono ad altre religioni”.
Il dialogo comunque va avanti, nel rispetto reciproco.

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