Papa Francesco: Il sovranismo e l’isolamento sono un male sia per le società che per le chiese
Il 9 agosto il quotidiano “La Stampa” ha pubblicato una lunga intervista di Domenico Agasso jr a papa Francesco. Tra i molti argomenti trattati vi è stato anche quello dell’Unione Europea e delle ideologie sovraniste che ne minacciano l’esistenza.
“L’Europa non può e non deve sciogliersi. È una unità storica e culturale oltre che
geografica. Il sogno dei Padri Fondatori ha avuto consistenza perché è stata
una attuazione di questa unità. Ora non si deve perdere questo patrimonio”.
“Si è indebolita con gli anni, anche a causa di alcuni problemi di
amministrazione, di dissidi interni. Ma bisogna salvarla. Dopo le elezioni,
spero che inizi un processo di rilancio e che vada avanti senza interruzioni”. …
una donna come Ursula von der Leyen può ravvivare la forza dei Padri Fondatori.
Le donne hanno la capacità di accomunare, di unire”.
Ciò che serve, per papa Francesco è il dialogo. Fra le parti, fra gli uomini.
“Il meccanismo mentale deve
essere ‘prima l’Europa, poi ciascuno di noi’. Il ‘ciascuno di noi’ non è
secondario, è importante, ma conta più l’Europa. Nell’Unione Europea ci si deve
parlare, confrontare, conoscere. Invece a volte si vedono solo monologhi di
compromesso. No: occorre anche l’ascolto”. …
L’identità è una ricchezza – culturale, nazionale, storica, artistica – e ogni
paese ha la propria, ma va integrata col dialogo. Questo è decisivo: dalla
propria identità occorre aprirsi al dialogo per ricevere dalle identità degli
altri qualcosa di più grande”.
Il Papa ha
usato un esempio originale: ha paragonato la globalizzazione, l’unità, non alla
sfera (dove vi è omologazione senza differenza) ma ad un poliedro in cui ogni
popolo conserva la propria identità, lingua, tradizioni, nell’unità con gli
altri.
Questa visione papa Francesco la propone –come sappiamo- anche alla sua Chiesa, che deve aprirsi, a
partire dalla propria identità, al confronto e al dialogo con le altre Chiese e
non solo con le altre chiese cristiane.
“Io non posso fare ecumenismo se non partendo dal mio essere cattolico, e l’altro che fa ecumenismo con me deve farlo da protestante, ortodosso …. La propria identità non si negozia, si integra”.
D’altronde il Documento sulla fratellanza umana è stato la dimostrazione pratica che è possibile arrivare ad una fondamentale unità di intenti con ogni persona di buona volontà. In quel documento si legge:
”…. In nome di tutte le persone di buona volontà, presenti in ogni angolo della terra. In nome di Dio e di tutto questo, Al-Azhar al-Sharif – con i musulmani d’Oriente e d’Occidente –, insieme alla Chiesa Cattolica – con i cattolici d’Oriente e d’Occidente –, dichiarano di adottare la cultura del dialogo come via; la collaborazione comune come condotta; la conoscenza reciproca come metodo e criterio.”
Certo non mancano gli ostacoli alla realizzazione del dialogo fra gli uomini e fra le nazioni. E uno degli ostacoli è, appunto, l’ideologia sovranista. Per papa Francesco il sovranismo è un atteggiamento di isolamento, di chiusura.
“Sono preoccupato perché si sentono discorsi che assomigliano a quelli di Hitler nel 1934. ‘Prima noi. Noi …noi …’: sono pensieri che fanno paura. Il sovranismo è chiusura. Un paese deve essere sovrano ma non chiuso. La sovranità va difesa, ma vanno protetti e promossi anche i rapporti con gli altri paesi, con la Comunità europea. Il sovranismo è una esagerazione che finisce sempre male: porta alle guerre”.
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