Non dobbiamo finanziare la guerra di Putin ma la ricostruzione dell’Ucraina

Una proposta intelligente in tal senso viene dall’Estonia. La proposta del primo ministro Kaja Kallas è un esempio di come si può essere realmente contro la guerra che Putin ha scatenato invadendo senza giustificazioni l’Ucraina: tutto il di più che i paesi europei sono ora costretti a pagare per acquistare gas e petrolio dalla Russia sia accantonato, per essere poi impiegato nella ricostruzione dell’Ucraina.

È la logica del ragionamento del presidente estone che è sensata e mostra come si può andare oltre il blando pacifismo di maniera di cui sono stati un esempio, il 24 aprile scorso, tanti parlamentari italiani che hanno applaudito blandamente il discorso a loro rivolto dal presidente ucraino Zelensky (tutto centrato sulla devastazione umana e materiale che la guerra sta producendo), più ipocriti dei loro 300 colleghi che non sono neppure andati ad ascoltarlo.

“Dovremmo creare un conto vincolato – ha detto Kallas – per impedire che le risorse (di gas e petrolio) vadano a finanziare la guerra”. Secondo questa proposta – ha scritto Il Foglio del 24 aprile – i governi dovrebbero trattenere i pagamenti di gas e petrolio per la quota che va oltre i prezzi di pre-guerra (viene stimato che gli stati membri dell’Ue versano un miliardo di euro al giorno alla Russia per gas, petrolio e carbone). I “bonus di guerra” della Russia dovrebbero essere trasferiti sul conto vincolato per fare in modo che vadano al futuro piano di ricostruzione per l’Ucraina.

Molti obietteranno che non è facile che Putin accetti una proposta del genere. Può darsi. Ma l’obiezione non terrebbe conto del fatto che se noi in questo momento non possiamo fare a meno del gas russo è altrettanto vero che l’economia russa non può fare a meno dei pagamenti europei. Nella proposta Kallas solo una piccola parte dei proventi verrebbero accantonati. Del resto la Russia non può mica pensare che dopo aver distrutto le città ucraine non avrà dei danni di guerra da pagare.

L’immagine in evidenza è tratta da rainews.it;
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