UN AMMONIMENTO DI PAPA FRANCESCO CHE VOLENTIERI SOTTOSCRIVIAMO
La pericolosa convivenza di fede e superstizione

Domenica 13 novembre papa Francesco ha celebrato la Messa nella Basilica di San Pietro per la sesta Giornata Mondiale dei Poveri: “Rompere quella sordità interiore che ci impedisce di ascoltare il grido di dolore soffocato dei più deboli. Sono le vittime più penalizzate di ogni crisi” è stato il filo conduttore della sua omelia. Noi vogliamo sottolinearne un passaggio, quello in cui Francesco ha evidenziato l’importanza, in questa fase storica, di “non farsi incantare dalle sirene del populismo” e di non seguire maghi e falsi “messia” che propinano teorie fantasiose di disfattismo e complottismo.

Abbiamo la tentazione di leggere i fatti più drammatici (del periodo che stiamo vivendo n.d.r.) in modo superstizioso o catastrofico, come se fossimo ormai vicini alla fine del mondo e non valesse la pena di impegnarci più in nulla di buono. Se pensiamo in questo modo, ci lasciamo guidare dalla paura, e magari poi cerchiamo risposte con morbosa curiosità nelle fandonie di maghi o oroscopi, che non mancano mai. E oggi tanti cristiani, praticanti, vanno a visitare i maghi, cercano l’oroscopo come se fosse la voce di Dio. O ancora, ci affidiamo a fantasiose teorie propinate da qualche “messia” di ultim’ora, in genere sempre disfattisti e complottisti”.

Abbiamo spesso apprezzato il modo diretto ed essenziale con cui Francesco comunica concetti sensati e razionali, mentre abbiamo preso le distanze quando egli ha eccessivamente semplificato e ridotto a slogan ideologici i gravi e complessi temi dell’aborto e dell’eutanasia, rispetto ai quali non ha saputo mantenere uno sguardo largo e misericordioso. Collegando superstizione e complottismo Francesco ha messo in evidenza uno degli aspetti del pensiero contemporaneo con cui confrontarci e trovare le contromisure.

La convivenza di fede e superstizione nel mondo cattolico è sempre stata, fin dalle origini del cristianesimo, un elemento presente nella religiosità popolare (rimandiamo, per una disamina storica del fenomeno, al libro di padre Giacomo Panteghini, per anni direttore del “Messaggero di sant’Antonio” e fra i maggiori esperti del fenomeno: “La religiosità popolare” edizioni Messaggero Padova).

Tanto più diventa pericolosa oggi questa commistione perché il modo di pensare di coloro che credono in una fede e contemporaneamente nei complotti risulta, nella sostanza, impregnato di superstizione. Anzi potremmo definirlo la forma più moderna della superstizione, quella del Terzo Millennio, in cui una fede irrazionale si sposa con una visione del proprio tempo infondata, fantasiosa e spesso anche contraddittoria ed illogica. Si tratta di un atteggiamento mentale che, trascurando il confronto senza pregiudiziali con il metodo e le scoperte della scienza e della ricerca storica, preventivamente condannate per l’essere asservite al potere ed a interessi di parte, affida – senz’altra prova che il passa parola oppure ”l’ho letto su Internet” – a forze occulte (di cui magari si possiede una generica definizione del tipo “le cerchie massoniche”, “le élite finanziarie ebraiche”, ecc., e che operano misteriosamente) il dipanarsi degli eventi umani.

Ed il “sacro” – componente spesso presente in molte superstizioni – dove appare, in queste concezioni complottiste?
Per i cattolici tradizionalisti come padre Livio, il direttore di Radio Maria, la componente sacra viene rappresentata dal grande quadro storico che loro sostengono come già presente e di imminente risoluzione.  Si tratta della contrapposizione tra la coalizione delle forze del Mondo senza Dio (tra cui vi sono i democratici americani, il presidente Biden, l’Unione Europa per il suo laicismo per esempio), soggette a Satana e al suo progetto di estirpare il cristianesimo, da una parte, e, dall’altra, le moltitudini benedette da Dio, cioè i fedeli cattolici (Padre Livio seleziona bene le sue schiere perché sa che “il fumo di Satana è entrato perfino nella Chiesa”) protetti dalla Madonna di Medjugorje e dai suoi segreti (in ogni visione apocalittica, anche del passato, vi sono segreti che salveranno coloro che li vorranno conoscere e praticare).

Anche il pensiero laico fa parte delle “schiere diaboliche”. Quando il semplice chiedere all’istituzione statale di essere equidistante da ogni credo religioso, che resta sempre un fatto privato (quando poi pubblico non deve essere avvallato dallo Stato) viene definito da costoro “appartenere all’esercito del demonio per un mondo senza dio”, ritroviamo l’incapacità del superstizioso di scendere sul terreno del confronto. usando argomenti razionali.

Ritorneremo sul tema in un successivo articolo.

L’immagine in evidenza è tratta da: news.fidelityhouse.eu
L’immagine nel testo è tratta da: ilgiornale.it

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