I 5 stelle travestiti da sinistra

È il titolo di un fondo del  Corriere Della Sera del 6 maggio scritto da Paolo Mieli. L’articolo mostra, con buoni argomenti, come in vista delle elezioni  europee il partito di Di Maio, per recuperare consensi, ha deciso di vestire i panni di un partito di opposizione: guerra a Salvini (vedi caso Siri);  look da partito di sinistra (vedi ad esempio i ripetuti richiami ai valori della Resistenza in occasione del 25 aprile). .

Gli obiettivi di Di Maio sembrano essere due: rimontare il grosso gap che si è creato nei confronti della Lega. Evitare di essere scavalcato dal PD.

Tutto questo è raccontato molto bene da Mieli. Il suo fondo è, come al solito, lucido e interessante e merita una lettura diretta.
Noi cogliamo solo l’occasione per fare due semplici considerazioni.

Prima considerazione: se gli italiani (anche solo una quota parte) pensavano che la campagna elettorale per il rinnovo del parlamento europeo potesse essere una occasione per ricavarne una maggiore comprensione dell’oggetto Unione Europea  (come potrebbe evolvere,  quale ruolo potrebbe svolgere il nostro paese nello scenario continentale e mondiale e cose del genere) resteranno delusi. La contesa elettorale sarà centrata su questioni prettamente domestiche. Per i 5 stelle, ad esempio, il problema prima ancora del futuro dell’Europa è come evitare il tracollo. Per i dirigenti del PD, per fare un altro esempio, ciò che li preoccupa è come riuscire a superare il limite finora invalicabile del 20%.

Seconda considerazione: quanto potrà realmente giovare al M5s il travestimento da sinistra per recuperare l’enorme patrimonio di consenso che aveva guadagnato un anno fa e che dopo un anno (come dicono le recenti tornate elettorali amministrative, nonché tutti i sondaggi realizzati dalle agenzie specializzate) si è totalmente volatilizzato?
Molti dei consensi smarriti sono passati alla Lega e, quelli, non si recuperano travestendosi da sinistra. Per quanto riguarda l’altra parte di consenso smarrito, il grosso non si è spostato sulle formazioni della sinistra ma nel non voto. Per catturare questi consensi oggi come oggi non basta essere o sembrare di sinistra: si tratta spesso di delusi della politica della sinistra ed ora anche della politica dei grillini. Quei voti, se non si mostra di essere seri, non si recuperano più. E a proposito di serietà: qual è la politica del M5s riguardo l’Europa? Qualcuno lo sa? Come scrive l’ottimo Mieli: “Le elezioni europee sono tra le più sfavorevoli al movimento fondato da Beppe Grillo il quale, sostanzialmente, non ha nulla da dire sull’Europa e dà mostra di confusione di idee sull’insieme della politica internazionale”.

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