Come finirà in Ucraina

È una domanda che si pongono tutti, dopo l’invasione dell’Ucraina messa in atto con grande dispiegamento di uomini e mezzi militari da parte della Russia di Putin all’alba del 24 febbraio.
La rivista online Hic Rhodus non ha dubbi: “La guerra in Ucraina avrà un solo vincitore: Putin. E miliardi di sconfitti: tutta l’umanità. Ancora una volta”. E spiega in questo modo le ragioni, almeno quelle immediate, di tali pessimistiche conclusioni:

Finirà in un bagno di sangue e nella supremazia del bullo internazionale Putin. Gli americani, più di tanto, non hanno voglia di fare, e hanno ben avvertito Biden di questo (non a caso autorevoli membri del Congresso hanno espressamente ricordato a Biden che il Presidente deve ottenere l’autorizzazione esplicita e ufficiale del Congresso prima di intraprendere qualsiasi azione che coinvolga il personale militare statunitense – ndr); la Cina offre una sponda rilevante alla Russia, sotto il profilo politico e commerciale; le sanzioni, si sa da tempo, servono a poco, a pochissimo, e anche quelle finanziarie, messe in campo in queste ore, sono facilmente aggirabili. E in ogni caso le sanzioni sono a doppio taglio, fanno male anche ai sanzionatori, specie se non sono la sostanziale unanimità del globo, se non sono corali, veloci e decisivi.

E poi Putin ha il gas, ha il petrolio, e in tutti questi anni (in cui il conflitto russo-ucraino si sviluppava e produceva morti, sia pure non in maniera eclatante per la stampa occidentale) nessuna nazione europea ha seriamente pensato a fonti di approvvigionamento terze (il North Stream 2 è stato bloccato dalla Germania solo due giorni fa). E non dimentichiamo che ci sono politici in Europa che sono ‘amici’ di Putin, e assai silenti di fronte all’invasione (in Italia li abbiamo addirittura al governo…). L’Onu conta zero; la Nato è impotente (sia perché l’Ucraina non è membro, e quindi non ci sarebbe il pretesto, sia perché è inimmaginabile, irresponsabile, terrificante uno scenario di guerra totale nel cuore dell’Europa)”.

Questa versione pessimistica di ciò che può accadere purtroppo è anche realistica. Ma per fortuna non è la sola possibile. È ancora possibile cioè ipotizzare esiti diversi. Ad esempio ipotizzare il fatto che le sanzioni che verranno necessariamente messe in atto dall’Occidente non saranno tutte facilmente “aggirabili” dalla Russia nel breve periodo. Bisogna soprattutto ricordare che economicamente l’ex impero sovietico naviga in cattive acque. Ora come ora la Russia è una grande potenza militare economicamente sottosviluppata. Se l’amministrazione Putin non riesce a garantire benessere al Paese presto se lo troverà contro.

Un’altra cosa che potrebbe andare diversamente da come Putin immagina e spera è la resistenza che sarà in grado di mettere in moto non solo il governo ucraino ma, soprattutto, il popolo di quel Paese. In altri termini, se l’invasione messa in atto da Putin non avrà rapidi esiti a lui favorevoli, se insomma si dovesse trasformare in una guerra di lunga durata, la cosa diventerebbe insostenibile, per le conseguenze economiche che ne deriverebbero, certo, ma anche per le probabili conseguenze negative sul piano dell’immagina presso l’opinione pubblica internazionale. Non si tratta di poca cosa, perché diverrebbe meno scontato il sostegno da parte della Cina, che non sempre si muove in una logica da vecchio impero.

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