Benedetto XVI e il ’68 – 2

Lo scritto di Benedetto XVI è stato pubblicato 11 aprile in Germania e diffuso in Italia dal Corriere della Sera; in esso, dopo aver identificato il ’68 come causa principale della piaga della pedofilia, Benedetto XVI ha proseguito toccando altri due temi: il degrado della morale e della formazione dei sacerdoti (anche qui il clima sessantottino fu determinante secondo il papa) e infine nel terzo tema Benedetto XVI ha proposto “il vero antidoto”, come esplicitamente ha sostenuto, a questo collasso della Chiesa.

Partiamo pure da questo ultimo argomento perché è il più semplice da analizzare. Infatti, questa volta, il papa benemerito non ci ha costretto a confrontarci con una complessa e sofisticata argomentazione, tra citazioni in latino e riferimenti bizantini;  egli, in questo caso, non ha elaborato una particolare teoria che, magari partendo proprio dall’incontro tra cristianesimo e filosofia greca nel III /IV secolo – momento centrale per il teologo Ratzinger tanto da considerarlo addirittura “intoccabile” e non modificabile- attraverso l’elaborazione dei Padri della Chiesa e della Tradizione e con una citazione speciale di Tommaso d’Aquino – altro fondamento della teologia tradizionalista – si giungerebbe infine a formulare una possibile  soluzione al “collasso” ecclesiastico; successivamente, alla luce di questa nuova interpretazione, si dovrebbe riesaminare l’attuale organizzazione della Chiesa e i principi ordinatori del ministero del sacerdozio, per individuarne aspetti obsoleti e oggi da correggere, in modo da limitare se non eliminare la piaga.  

Niente di tutto ciò nel pensiero conclusivo e risolutore di Benedetto XVI: infatti per lui la struttura clericale e il canone della Chiesa possono restare così come sono stati finora perché vanno bene così, non sono essi la causa del morbo. Il problema della pedofilia nel clero si deve invece affrontare in un altro modo, con risolutezza e radicalmente, formulando la giusta risposta ad un male di tale dimensioni. E quale è secondo Benedetto XVI, tale decisiva soluzione?

“Il vero antidoto al male è il ritorno a Dio…un mondo senza Dio non può essere altro che un mondo senza senso…occorre tornare a riconoscere Dio come fondamento della nostra vita”. La pedofilia sarà sconfitta quando gli uomini torneranno a Dio, ha scritto proprio così Benedetto XVI.

Grazie tante. Purtroppo questo concetto può essere proposto come soluzione anche per la diffusione della violenza tra i singoli, delle guerre, dell’egoismo dei paesi ricchi, della prostituzione minorile e non, di ogni sofferenza umana dovuta ai comportamenti di altri umani. In esso non vi è nulla di specifico che ci aiuti ad affrontare l’orrore della pedofilia del clero. In esso non si individua il rapporto tra i comportamenti delle persone e il contesto sociale, organizzativo, culturale di cui fanno parte, contesto che non è voluto da Dio ma che è creato e mantenuto per scelte umane.

Purtroppo anche in un mondo in cui Dio venga esaltato in ogni dove, scuola, casa, posto di lavoro e le leggi vengano fatte in nome di Dio, eccetera eccetera, non è detto che nel suddetto mondo scompaia il “male” in generale e neppure le perversioni sessuali in particolare. Basti pensare alla violenza e alla psicologia disumana e patologica (anche rispetto alla sessualità) dei fanatismi religiosi quando intere masse se ne fanno portavoce, oggi come nel passato.

Purtroppo poi grandi disastri e dolori nelle vicende dell’umanità sono dipesi non da individui senza alcuna fede ma spesso e soprattutto da uomini che parlavano e agivano a nome di Dio, e qualcuno di essi si credeva rappresentante di Dio.

(la foto dell’immagine in evidenza è tratta da geomusic.it)

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