Il Sinodo per l’Amazzonia /1

un tavolo che Dio ha imbandito per i suoi poveri

Il 6 ottobre, in Vaticano, il cardinale Claudio Hummes ha aperto il Sinodo sull’Amazzonia con queste parole: “Questo sinodo è come un tavolo che Dio ha imbandito per i suoi poveri e ci chiede di servire a quel tavolo”

Quali sono i temi introdotti dalla sintetica ma chiarificatrice relazione del cardinale Hummes, arcivescovo emerito di San Paolo, nominato da papa Francesco relatore generale del Sinodo?

«La missione della Chiesa oggi in Amazzonia è il nodo centrale del sinodo». 

Ricordiamo che parliamo di un territorio vasto quasi sei milioni di Km, più della metà dell’intero continente europeo.

«Il Papa ha messo in chiaro che il rapporto della Chiesa con i popoli indigeni e con la foresta Amazzonica, è uno dei suoi temi centrali e ai popoli indigeni deve essere restituito e garantito il diritto di essere protagonisti della loro storia, soggetti e non oggetti dello spirito e dell’azione del colonialismo di chiunque. Le loro culture, le lingue, le storie, le identità, le spiritualità costituiscono ricchezze dell’umanità e devono essere rispettate e preservate e incluse nella cultura mondiale».

 Il 21 ottobre del 1992 Giovanni Paolo II presentò come un «atto di espiazione» per le colpe dei colonizzatori la visita che aveva appena compiuto a Santo Domingo, a mezzo millennio dall’inizio dell’Evangelizzazione (spesso feroce e crudele) delle Americhe:

 «Mediante il pellegrinaggio al luogo dove iniziò l’evangelizzazione – pellegrinaggio che ha avuto il carattere di ringraziamento – abbiamo voluto, al tempo stesso, compiere un atto di espiazione davanti all’infinita santità di Dio per tutto ciò che, in questo slancio verso il continente americano, è stato segnato dal peccato, dall’ingiustizia e dalla violenza».

Papa Francesco e i vescovi del sinodo intendono evitare questo precedente, puntando quindi alla “Chiesa dal volto amazzonico”. Facciamo notare che la parola d’ordine dei tradizionalisti è invece “l’Amazzonia dal volto cattolico” (neppure “cristiano” per non confondersi con gli evangelici) dove l’accento viene posto sull’armamentario ideologico, culturale, liturgico, normativo, che i tradizionalisti individuano nella teologia e nella Chiesa medioevali e che vorrebbero – alla luce della Verità di cui sono depositari – trasferire come una camicia di forza tra gli aborigeni sudamericani. La tragedia della colonizzazione e gli eventi storici non servono a coloro che possiedono la Verità perché sono le altre persone e gli eventi del mondo che devono conformarsi alle indicazioni della loro ideologia.

L’Amazzonia è stata definita il Polmone verde della Terra per la sua estensione e importanza; essa costituisce più della metà delle foreste tropicali rimaste al mondo e ospita una biodiversità maggiore di qualsiasi altra foresta tropicale. Al Sinodo infatti è intervenuto lo scienziato Carlos Alfonso Nobre, scienziato, Premio Nobel per la Pace 2007:

 «Siamo vicini al collasso dell’Amazzonia. Molti studi hanno dimostrato che se passassimo dall’attuale 15% al 20-25% della deforestazione, cominceremmo a entrare in un ciclo irreversibile di scomparsa della foresta che diventerebbe una grande savana. Abbiamo 15-20 anni di tempo, gli stessi che dobbiamo impiegare per ridurre le emissioni di Co2. Siamo molto vicini a un punto di non ritorno».

Per comprendere l’importanza del Sinodo possiamo leggere il libro “Il Sinodo per l’Amazzonia” (Edizioni San Paolo, 2019), nel quale Hummes descrive come i popoli dell’Amazzonia

 «vivono da sempre immersi in una biodiversità incalcolabile e affascinante. (…) La loro saggezza non può andare perduta, né la loro cultura, né le loro lingue, la loro spiritualità, la loro storia, la loro identità».

Sarà quindi necessario costruire una “chiesa indigenista”, che «difende gli indigeni e i loro diritti, la loro cultura, la loro storia, la loro identità» (p. 79), «incarnata e inculturata nelle diverse culture indigene» (p. 84). In un mondo sempre più globalizzato: «tutto è interconnesso». «L’ecologia integrale ci palesa che tutto è collegato, gli esseri umani e la natura. Tutti gli esseri viventi del pianeta sono figli della terra». Per questo il Sinodo, «si svolge in un contesto di grave e urgente crisi climatica ed ecologica che coinvolge tutto il nostro pianeta».

La Chiesa «non può rimanere ferma in casa, occupandosi solo di sé stessa, racchiusa dentro mura protette. E ancor meno guardando indietro con la nostalgia dei tempi passati».

Di fronte all’impellente necessità delle comunità cattoliche in Amazzonia, Hummes ha scritto che è necessario che

 «si apra la strada all’ordinazione sacerdotale degli uomini sposati residenti nelle comunità. Al tempo stesso, di fronte al gran numero di donne che oggi dirigono le comunità in Amazzonia, si riconosca questo servizio e si cerchi di consolidarlo con un ministero adatto alle donne dirigenti di comunità».

E il movimento tradizionalista cattolico? Ha organizzato diverse contromanifestazioni tra cui una sabato 5 ottobre a Roma con una Preghiera Pubblica per la Chiesa, secondo le seguenti intenzioni: “…  che non venga adulterato il depositum fidei, di cui nessuno, nella Chiesa di Cristo, neppure il pontefice, è padrone; ….”. I temi definiti “abolizione del celibato e l’introduzione di un sacerdozio femminile” sono appunto quelli che, secondo i tradizionalisti, deformerebbero il messaggio originario dei Vangeli. E su questi ritorneremo.

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