INSEGNARE E APPRENDERE
La scuola nel bosco

Un bosco che si muove fino a scuola è una scena alla Macbeth, mette un po’ di ansia e allora, come Maometto, è meglio prevedere che la scuola vada al bosco.

Le esperienze di cui voglio parlare cominciano nel nord Europa per poi scendere a sud nel resto del continente.

In Danimarca la prima scuola nel bosco venne fondata negli anni ’50 da Ella Flatau: trascorreva molte ore con i suoi figli nella foresta dietro casa. Altri genitori si incuriosirono e allora con il loro aiuto fu costruito il primo modello della scuola che i danesi chiamano Skovbørnehave, l’asilo nella foresta: molti papà, molte mamme e molti bambini insieme nei boschi a imparare e a crescere.

In Svezia era avvenuto qualcosa di analogo parecchi anni prima.
Nel 1892 nacque il movimento popolare Frilutsfrämjandet, che promuoveva uno stile di vita e numerose attività all’aria aperta.
Lo scopo originario di questa organizzazione volontaria, laica, apolitica e senza fini di lucro era di promuovere lo sci. Il programma, tuttavia, fu ampliato alle attività all’aperto durante tutto l’anno, incluse anche le scuole dell’infanzia, chiamate I Ur och Skur, ovvero “con il buono e il cattivo tempo”.
Esse nacquero da una idea di Gösta Frohm, un ex militare che ideò il personaggio di Skogsmulle, uno gnomo che vive nei boschi, racconta favole, canta e gioca con i bambini, insegnando loro ad amare e proteggere la natura: “se aiutiamo i bambini ad amare la natura, loro se ne prenderanno cura, perché ci si prende cura delle cose che si amano”.
Era  l’estate del 1956, racconta  Gösta, una volta che i miei figli mi hanno fatto una domanda alla quale non sapevo rispondere, ho detto d’impulso “Chiederò a Mulle”. “Ah, non sapete la risposta” hanno gridato le mie figlie. Ed ecco che nacque il personaggio: “Skog” significa “legno” e “Mulle” è un personaggio immaginario che aiuta i bambini a imparare ad amare e prendersi cura della natura.
Frohm ha creato storie che catturano l’immaginazione dei bambini e consentono loro di conoscere l’ambiente naturale e ha avviato la “scuola di troll” per bambini di 5 anni..
Skogsmulle ha simpatici amici: Laxe, che aiuta a conoscere l’acqua; Fjällfina, che ama le montagne. L’ultimo arrivato fu Nova, un alieno di un pianeta simile alla Terra, ma totalmente incontaminato. Arriva in un razzo libellula e scende sul nostro pianeta con gli sci su un raggio di sole.
Si stima che uno svedese su quattro abbia partecipato alle attività di Skogsmulle nella sua infanzia.

Anche in Norvegia esiste un movimento simile: in questo caso si chiama Fruliftsliv, che letteralmente vuol dire “vivere all’aria aperta” e mira ad una reidentificazione con la natura, intesa come terra degli antenati e casa degli uomini.

In Italia la scuole nel bosco sono un fenomeno recente, generalmente ispirate a due modelli:

  • classico – è quello più frequente; i bambini trascorrono la mattinata nel bosco, in un’area circoscritta, facile da raggiungere. Generalmente non esiste un edificio di riferimento vero e proprio, ma un rifugio nel quale vengono depositati i vestiti di ricambio, ci si ripara durante gli acquazzoni. In questo luogo si svolgono attività di bricolage e lettura.
  • integrato – si tratta di un asilo tradizionale con frequenti attività nel bosco.

Ne segnalo alcuni: l’asilo residenziale a Ostia Antica, aperto nel 2014; la scuola dell’infanzia Il Bosco Verde e l’asilo Betlem a Castello Cabiaglio (Varese); la scuola nel bosco di Trento, nata nel 2006; il comitato Noè nel bosco di Monte Cerlino a Viano (Reggio-Emilia).
Un importante progetto educativo nel panorama italiano è quello della Scuola nel Bosco della Fondazione Villa Ghigi a Bologna.
Si stanno, inoltre, diffondendo le fattorie didattiche, gli agrinidi e gli agriasili, per ricercare in contesti diversi e per diverse fasce di età degli studenti il contatto con la natura.
Nel bosco de La Mandria a Venaria Reale si svolgerà a partire dal prossimo anno Il bosco di Cloe, attività gestita dalla cooperativa Arnica, concessionaria del Centro didattico Cascina Brero.

L’immagine in evidenza è tratta da: lafune.eu
Le altre immagini sono tratte, nell’ordine, da: normanno.com; bioregionalismo-treia.blogspot.com; legambientecellulosa.it

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