Cosa c’è dietro lo scontro sull’Istituto Giovanni Paolo II /2

Paolo VI avrebbe potuto prendere una decisione diversa, a favore dell’uso della pillola e dei contraccettivi, senza rinnegare la parola di Gesù? Si. Non era contenuta nel Vangelo una risposta esplicita e diretta su questo tema ma un suggerimento generale: è l’intenzione che determina la giustificazione o la peccaminosità dell’azione umana di fronte a Dio. Ora, il parere dei teologi della maggioranza della Commissione Pontificia consentiva al Papa di affermare la liceità nell’uso degli anticoncezionali, purchè questo stesso uso fosse meditato e determinato da una esigenza di maternità/paternità responsabili. Paolo VI scartò, dopo una lunga e travagliata riflessione (lo dirà in seguito), questo suggerimento e decise altrimenti. Con quali reali motivazioni? Sempre Kung: “Due anni dopo il Concilio vengo a conoscenza del parere della minoranza conciliare conservatrice della “Commissione Pontificia”, tenuto segreto dal Vaticano e meritoriamente pubblicato nella “Hereder Korrispondenz” numero 21 1967.”
Ed ecco il breve estratto, ma centrale, della relazione di minoranza: “Se dovesse essere dichiarato che la contraccezione non è un male in sé, allora dovremmo concedere francamente che lo Spirito Santo era stato dalla parte delle Chiese protestanti nel 1930 [quando fu promulgata la Casti Connubii ndr] e nel 1951. Dovrebbe ugualmente essere ammesso che per mezzo secolo lo Spirito non è riuscito a proteggere Pio XI, Pio XII e gran parte della gerarchia cattolica da un errore molto grave. Ciò significherebbe che i capi della Chiesa, agendo con estrema imprudenza, avevano condannato migliaia di atti umani innocenti e vietato, sotto pena di dannazione eterna, una pratica che sarebbe ora non sanzionata. Il fatto non può né negare né ignorare che questi stessi atti ora sarebbero dichiarati leciti sulla base di principi citati dai protestanti, che papi e vescovi hanno o condannato, o almeno non approvato.” Continua Kung: “E’ come se mi cadesse la benda dagli occhi: nella questione del controllo delle nascite per il papa non si trattava della pillola né del controllo delle nascite in quanto tale, bensì del prestigio del magistero ecclesiastico; non della sessualità, ma dell’infallibilità, della continuità, autorità, incontestabilità, dunque dell’impossibilità del suo proprio magistero di commettere errori, garantiti secondo la dottrina romana dallo Spirito Santo.”  

In linea invece col pensiero di Paolo VI e Wojtila, sempre secondo Monsignor Caffarra, «l’intenzionalità che sottende la contraccezione artificiale sarebbe paragonabile all’atteggiamento di un assassino»  (Link). L’equivalenza tra il killer uccisore di una persona in carne ed ossa e il ragazzo/ragazza che usa, durante l’atto sessuale, un profilattico viene tranquillamente sostenuta, a parere di Matzuzzi, da colui che sarebbe il “massimo esperto di vangelo della famiglia, che ci teneva (a volte pure puntigliosamente) a ricordare che certi princìpi sono assoluti, e quindi non trattabili.”) (Link) Matzuzzi e Monsignor Caffarra possono cercare spiegazioni e giustificazioni, più o meno eleganti, sui diritti della Natura voluti da Dio in prima persona, a conferma della necessità della procreazione in ogni atto sessuale, ma la verità è più terrena e più banale. E non si tratta di difesa di un dogma di fede fondato sul Vangelo, ma più miseramente di una questione di potere. La difesa di questo potere costringe a non smentire le decisioni erronee e superate della gerarchia ecclesiastica se non, secoli e secoli dopo, a chiederne scusa ai propri fedeli e al mondo.

Chiudiamo con una piccola sorpresa: alla attività della Commissione partecipò, appoggiando la minoranza contro gli anticoncezionali, Monsignor Karol Wojtila, che si era occupato di morale sessuale in un libro intitolato “Amore e responsabilità”, uscito nel 1960. In quest’opera, dopo avere denunciato l’errore di una cultura che “rifiuta di riconoscere il grande valore della castità per l’amore” il futuro Giovanni Paolo II prova a contestare l’idea, sempre più diffusa, che “la mancanza di rapporti sessuali è nociva alla salute dell’essere umano in genere, e a quella dell’uomo in particolare. Non si conosce una sola malattia che possa confermare la veridicità di questa tesi“, mentre “le nevrosi sessuali sono soprattutto conseguenza degli eccessi nella vita sessuale e si manifestano quando l’individuo non si conforma alla natura e ai suoi processi“.  (Link)

Questi concetti rappresentano bene il livello di conoscenze e di preparazione di uno dei membri più accreditati della minoranza teologica contraria agli anticoncezionali e che farà in seguito una folgorante carriera. A sua giustificazione bisogna ricordare che non era ancora scoppiato apertamente e pubblicamente lo scandalo della pedofilia del clero cattolico.

La conferma della chiusura netta all’uso degli anticoncezionali e la sua giustificazione si può leggere nel blog degli Amici Domenicani (Link)

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