Missione Sophia. Un accordo geniale

da IL FOGLIO del 24 01 2019

La missione navale Sophia, il cui comando è stato affidato alla Marina Militare Italiana, è frutto di un Accordo (che Salvini definisce “geniale” facendo dell’ironia) tra vari paesi europei e sottoscritto nel 2015 dal governo Renzi. Vi partecipano unità navali di vari paesi ed ha lo scopo di individuare e contrastare imbarcazioni utilizzate (o sospettate di essere utilizzate) da contrabbandieri e trafficanti di migranti. Si legge sul giornale IL FOGLIO: << Sono stati stanziati quasi 12 milioni di euro all’anno con l’obiettivo di ridurre la perdita di vite umane e gestire l’instabilità delle rotte migratorie nel Mediterraneo. Se l’interventismo umanitario avesse ancora un posto nel nostro dibattito pubblico, si chiamerebbe Sophia: la missione ha fermato e consegnato all’Italia 151 presunti trafficanti di uomini, ha sequestrato 551 imbarcazioni, ha addestrato la Guardia costiera libica, ha salvato 45 mila migranti (come prevede il diritto internazionale del mare, non gli accori europei). La missione prevede che lo sbarco avvenga in un porto italiano, ma per quanto riguarda le procedure di accoglienza l’UE ha introdotto -su insistenza del governo Renzi- il principio di solidarietà, con quella redistribuzione di migranti nei paesi dell’UE alla quale l’attuale governo gialloverde italiano si è opposto>>.
Nel luglio dello scorso anno -si legge ancora su Il Foglio- Salvini ha annunciato unilateralmente che non avrebbe più consentito gli sbarchi e così se l’Italia fosse intenzionata o meno a portare avanti la missione Sophie è diventata una incognita. Il negoziato per il cambiamento delle regole d’ingaggio, durato 6 mesi, è fallito, il governo di Roma unilateralmente ha continuato a non consentire gli sbarchi, si è arrivati, alla fine del 2018, a una proroga tecnica della missione fino al marzo di quest’anno: non si sa che cosa accadrà dopo.
Quali conclusioni trarre da questa vicenda?
L’accordo che ha dato vita alla missione Sophia, se non era geniale era certamente dettato dal buon senso perché basato su una cooperazione tra paesi europei a sostegno dell’Italia. Ma se non si rispettano gli accordi è poi inutile lamentarsi di essere lasciati soli.

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