Chi ha dato dell’eretico a Papa Francesco? (1)

I diciannove studiosi e sacerdoti cattolici che hanno firmato e diffuso la Lettera aperta ai Vescovi della Chiesa cattolica” del 30 aprile 2019 per denunciare l’eresia di papa Francesco non sono sopra le parti, non sono i giudici imparziali che prendono atto dell’esistenza, nel mondo cattolico, di una corrente tradizionalista, per la continuità, e una corrente innovativa, per il “discernimento”, e che desiderano pronunciarsi in merito. Non sono i neutrali interpreti della Scrittura, della Tradizione e della storia della Chiesa.

Eppure Giuliano Ferrara, su Il Foglio del 9 Maggio sostiene che “Non sono una cenciata di tradizionalisti e sedevacantisti fanatizzati…”.

Basta una rapida selezione su internet del materiale prodotto da costoro per rendersi conto come sia superficiale ritenerli imparziali. Noi per ora ci limitiamo, considerando i nostri mezzi e il tempo a disposizione, a selezionare i quattro italiani firmatari e a riportare la loro immagine pubblica:

  • Matteo d’Amico, professore di storia e filosofia ad Ancona. Nel marzo 2018 partecipa ad una serie di seminari dal titolo «Dio Patria e Famiglia», sempre nella città di Ancona, assieme a Massimo Viglione, coordinatore del periodico «Radici Cristiane», autore di riferimento di Forza Nuova, assieme a Marco Tarchi, docente universitario ideologo della «nuova destra», assieme a Stefano Fontana, teologo integralista cattolico anti-Concilio Vaticano II.
  • Maria Guarini STB, Pontificia Università Seraphicum, Roma; redattore del sito Chiesa e Postconcilio (questa che abbiamo riportato è sia l’intera dizione sia la firma della signora come sono apparse nella Lettera). “In riferimento alla Lettera aperta ai Vescovi della Chiesa Cattolica (datata 30 aprile 2019), contenente accuse contro papa Francesco, la Pontificia Facoltà Teologica “San Bonaventura” Seraphicum di Roma, tiene a precisare che la sig.ra Maria Guarini, firmataria del documento, non ha alcun rapporto con la medesima facoltà, se non quello di esserne stata studente. La sig.ra Guarini, infatti, ha frequentato la Facoltà conseguendo il titolo di Baccalaureato (STB= Sacrae Theologiae Baccalaureus) nell’anno 1998, senza conseguire altri gradi accademici né avere incarico alcuno. La Pontificia Facoltà Teologica “San Bonaventura” prende le distanze da tutti i contenuti della detta Lettera e diffida la Sig.ra Guarini da agire in nome di questo Ente accademico”.
  • Paolo Pasqualucci, già professore di Filosofia nell’Università di Perugia. Ricordiamo almeno un libro, significativo dell’ideologia dell’autore: si tratta di “Una scomunica invalida, uno scisma inesistente”, un volume che racchiude due studi sulle consacrazioni lefebvriane di Econe del 1988. Secondo la tesi del libro, le consacrazioni episcopali di monsignor Lefebvre sarebbero state “doverose nonostante il no del Papa” e dunque la successiva scomunica sarebbe stata assolutamente scorretta. Secondo l’autore, Marcel Lefebvre, che guidava la fraternità San Pio X, avrebbe agito nello “stato di grave necessità spirituale” della Chiesa cattolica ordinando quattro nuovi vescovi. Non avrebbe, cioè, avuto altra scelta e questo avrebbe dovuto “salvarlo” dalla scomunica.
  • Dott. Claudio Pierantoni, Professore di filosofia medievale, Università del Cile. Crediamo che basti leggere l’intervento del prof. Pierantoni al convegno promosso dalla Nuova Bussola Quotidiana e il Timone, riportato dal Blog “Messa in Latino”.

Concludiamo ricordando che tra i domenicani, esperti del settore teologia, si può incontrare sia Padre Aidan Nichols, che interpreta Tommaso per dare dell’eretico a papa Francesco, sia Padre Adriano Oliva che presiede da molti anni la Commissione leonina, l’istituzione fondata nel lontano 1880 per pubblicare le edizioni critiche dei testi di san Tommaso, da lui interpretato in maniera radicalmente differente.

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