Dove sta andando la chiesa di papa Francesco -terza parte-

Per capire dove sta andando questa Chiesa abbiamo cercato di evidenziare quelle componenti, presenti al suo interno, che non le consentono di aderire in maniera unitaria alle prospettive evangeliche ed ecumeniche proposte da papa Francesco e ne segnalano la parziale debolezza. Una di queste componenti, quella dei “tradizionalisti nascosti” è ben visibile in una figura emblematica come il direttore di Radio Maria, Livio Fanzaga, che da una parte si dichiara rispettoso dell’autorità del vicario di Pietro e dall’altra ne mina e sabota il messaggio.  Ci è sembrato interessante proporre l’ascolto della trasmissione di venerdì 2 agosto    “Trasmissioni di Padre Livio” poi  “ “Lettura cristiana della cronaca e della storia”  poi  “Venerdì 2 agosto 2019 recensione a cura di Rino Camilleri del libro Il codice Wahhabi. L’Inganno dell’Occidente” perchè ascoltare questa trasmissione consente di capire, più di qualsiasi altro nostro commento, quanta distanza ci sia tra il Vangelo di papa Francesco e il Vangelo di padre Livio Fanzaga (e dei “tradizionalisti nascosti”) e come sia necessario arrivare ad un chiarimento. Gli ascoltatori di Radio Maria infatti ricevono due messaggi contradditori: quando sentono la trasmissione “Lettura cristiana della cronaca e della storia” e quando ascoltano il sermone domenicale di un qualsiasi sacerdote che voglia commentare le parole, le azioni, i testi di papa Francesco sul rapporto con le altre religioni e con l’Islam in particolare. Facciamo qualche esempio.

Minuto 8,37 della trasmissione di padre Livio, che fino a questo momento ha parlato solo di una corrente estremista dell’Islam: “…cioè è tipico dell’Islam mettere insieme cioè…cioè, alla fin fine anche le dispute teologiche vengono risolte con la spada.”

Minuto 11,50 della trasmissione di padre Livio: “(questa corrente estremista) comunque crea nelle persone che seguono l’Islam un atteggiamento di superiorità verso gli altri (poi tre parole incomprensibili), che sarebbero dei pagani, quindi gente che…da guardare dall’alto in basso, insomma, ben diverso dal Cristianesimo che predica l’umiltà, cioè…è inutile che facciamo storie, meglio, meglio fotografarci bene come siamo”.

Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb: “dichiariamo – fermamente – che le religioni non incitano mai alla guerra e non sollecitano sentimenti di odio, ostilità, estremismo, né invitano alla violenza o allo spargimento di sangue. Queste sciagure sono frutto della deviazione dagli insegnamenti religiosi, dell’uso politico delle religioni e anche delle interpretazioni di gruppi di uomini di religione che hanno abusato – in alcune fasi della storia – dell’influenza del sentimento religioso sui cuori degli uomini per portali a compiere ciò che non ha nulla a che vedere con la verità della religione, per realizzare fini politici e economici mondani e miopi”.

Minuto 18,15 della trasmissione di padre Livio che commenta la presenza in Europa degli immigrati musulmani: “Ormai ci sono paesi come la Francia che non sono più capaci di esercitare una…lo stato non è più capace di esercitare, diciamo, il suo potere su tutto il territorio e anche l’Inghilterra”.

Minuto 20,21 della trasmissione di padre Livio sul motivo del silenzio in Europa riguardo all’ “espansione/conquista islamica”: “Se ne parla poco perché comunque c’è anche un odio sotterraneo da parte delle classi dirigenti, alle quali tutto sommato non dispiacerebbe che al posto del Cattolicesimo…(parole incomprensibili) questa è quello che pensano, diciamo, i nostri… cioè le classi dominanti in Europa sono tutte, tutte atee, anticristiane, massoniche e allora a loro tutto sommato non dispiacerebbe che l’Islam prendesse il posto del Cristianesimo…poi, diciamo, per quanto riguarda la Chiesa, la Chiesa dovrebbe, a mio parere, riflettere sui martiri, sui martiri che ha nel mondo che sono quasi tutti martiri che provengono da paesi islamici, quindi non è che ce la passiamo troppo bene “.

Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb:Per questo noi chiediamo a tutti di cessare di strumentalizzare le religioni per incitare all’odio, alla violenza, all’estremismo e al fanatismo cieco e di smettere di usare il nome di Dio per giustificare atti di omicidio, di esilio, di terrorismo e di oppressione. Lo chiediamo per la nostra fede comune in Dio, che non ha creato gli uomini per essere uccisi o per scontrarsi tra di loro e neppure per essere torturati o umiliati nella loro vita e nella loro esistenza. Infatti Dio, l’Onnipotente, non ha bisogno di essere difeso da nessuno e non vuole che il Suo nome venga usato per terrorizzare la gente”

Minuto 25,20 della trasmissione di padre Livio: “Ovviamente le persone normali, non i religiosi, non i mullah, non gli imam, ecc, che invece sono persone che si sono formate sul Corano, sulla sura, cioè sulla vita del Profeta, sugli hadith, i detti del Profeta, quindi la gente comune, magari, ovviamente, è gente pacifica, io stesso vivo con una famiglia musulmana, a gomito a gomito, che mi fa gli auguri quando c’è Natale, Pasqua ecc , va beh, io ringrazio ma gli auguri per il Ramadan non gli ho mai fatto, né mi sono mai interessato.”

Papa Francesco: “Non dobbiamo aver paura del dialogo: anzi è proprio il confronto e la critica che ci aiuta a preservare la teologia dal trasformarsi in ideologia…. Ricordatevi inoltre che il modo migliore per dialogare non è quello di parlare e discutere, ma quello di fare qualcosa insieme, di costruire insieme, di fare progetti: non da soli, tra cattolici, ma insieme a tutti coloro che hanno buona volontà. E senza paura di compiere l’esodo necessario ad ogni autentico dialogo. Altrimenti non è possibile comprendere le ragioni dell’altro, né capire fino in fondo che il fratello conta più delle posizioni che giudichiamo lontane dalle nostre pur autentiche certezze. È fratello.”  

Minuto 28 della trasmissione di padre Livio: “Nel Vangelo non c’è nessuna…nessuna…quando Gesù manda gli apostoli nel mondo li manda a predicare, li manda senza soldi, li manda con il bastone, li manda nella povertà, li manda senza armi e senza eserciti, invece Maometto lui stesso, Maometto lui stesso ha incarnato la diffusione dell’Islam attraverso battaglie…”

Papa Francesco: “La crescita dev’essere consolidata negli anni, allargata nel tempo, ma è la stessa fede che è sublimata con gli anni. Così si capisce, per esempio, che oggi noi abbiamo tolto dal Catechismo della Chiesa Cattolica la pena di morte. 300 anni fa bruciavano vivi gli eretici. Perché la Chiesa si è accresciuta nella coscienza morale, nel rispetto della persona. E la libertà di culto cresce pure, anche noi dobbiamo continuare a crescere …..Ci sono cattolici che non accettano quello che il Vaticano II ha detto sulla libertà di culto, sulla libertà di coscienza. Ci sono cattolici che non l’accettano…”

Minuto 37,40 della trasmissione di padre Livio: “A mio parere (l’Europa) è connivente per quale motivo? Perché c’è l’odio anticristiano delle classi dominanti in Europa che sono di origine massonica, a loro andrebbe bene un multiculturalismo a maggioranza musulmana tale da fondare una specie di religione, diciamo così, dove l’Islam, il Dio massonico, il dio…un monoteismo massonico islamo cristiano, questa specie di idolo che stanno costruendo… io chiedo al Signore se mi dia la grazia di potere gioire, qui, su questa Terra (parole incomprensibili) io gioirò nel vedere questa civiltà sprofondare all’Inferno, dunque, questa civiltà che ha rinnegato Gesù Cristo”.

Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb: “La libertà è un diritto di ogni persona: ciascuno gode della libertà di credo, di pensiero, di espressione e di azione. Il pluralismo e le diversità di religione, di colore, di sesso, di razza e di lingua sono una sapiente volontà divina, con la quale Dio ha creato gli esseri umani. Questa Sapienza divina è l’origine da cui deriva il diritto alla libertà di credo e alla libertà di essere diversi. Per questo si condanna il fatto di costringere la gente ad aderire a una certa religione o a una certa cultura, come pure di imporre uno stile di civiltà che gli altri non accettano”.

Minuto 42,20 della trasmissione di padre Livio: “Cioè l’Islam dialogante è lo specchietto per le allodole, l’Islam vero è quello che vuole conquistare il mondo…”

Minuto 44,08 della trasmissione di padre Livio: “Cari amici, questa è l’analisi che ci dice che è in atto la conquista dell’Occidente da parte dell’Islam con mezzi che conosciamo, cioè prima di tutto una grande consapevolezza che loro sono l’unica vera religione, tutti gli altri sono infedeli, ci sono a disposizione montagne di soldi e c’è a disposizione soprattutto la rinuncia alla fede da parte dei paesi di antica cristianità e poi c’è ovviamente quelli che qui in Occidente supportano questo cambiamento e poi non sanno che l’Islam non è come il Cristianesimo, cioè il Cristianesimo è una religione, l’Islam è un progetto politico…”

 Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb: ”Il dialogo, la comprensione, la diffusione della cultura della tolleranza, dell’accettazione dell’altro e della convivenza tra gli esseri umani contribuirebbero notevolmente a ridurre molti problemi economici, sociali, politici e ambientali che assediano grande parte del genere umano. Il dialogo tra i credenti significa incontrarsi nell’enorme spazio dei valori spirituali, umani e sociali comuni, e investire ciò nella diffusione delle più alte virtù morali, sollecitate dalle religioni; significa anche evitare le inutili discussioni.”

Minuto 45,45 della trasmissione di padre Livio: “Sono contento di aver fatto questo lavoro perché comunque fino a che c’è la possibilità di parlare parliamo, poi non si sa se andranno i mullah al potere invece delle campane dovremmo suonare qualcosa d’altro, ma la Madonna ci ha assicurato che la Chiesa è indistruttibile e che lei trionferà col suo cuore immacolato e quindi siamo tranquilli, …siamo tranquilli fino a un cero punto, dobbiamo combattere per vincere”: La Madonna di cui parla padre Livio è per lui la “Regina della pace”.

Conclusioni di papa Francesco: ”Si può dire che oggi non viviamo un’epoca di cambiamento quanto un cambiamento d’epoca. Le situazioni che viviamo oggi pongono dunque sfide nuove che per noi a volte sono persino difficili da comprendere. Questo nostro tempo richiede di vivere i problemi come sfide e non come ostacoli: il Signore è attivo e all’opera nel mondo. Voi, dunque, uscite per le strade e andate ai crocicchi: tutti quelli che troverete, chiamateli, nessuno escluso (cfr Mt 22,9). Soprattutto accompagnate chi è rimasto al bordo della strada, «zoppi, storpi, ciechi, sordi» (Mt 15,30). Dovunque voi siate, non costruite mai muri né frontiere, ma piazze e ospedali da campo”.

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