Lo sbarco dei 47 migranti della Sea Watch e la (mancanza di) strategia del governo italiano

Dunque, dopo13 giorni di navigazione e 5 di attesa nella rada di Siracusa, i 47 migranti a bordo della Sea Watch 3 sono stati sbarcati. Ora dovrebbe avvenire il loro smistamento nei paesi europei che hanno dato la disponibilità ad accoglierli.
Si poteva arrivare a questa soluzione molto prima, evitando a quelle 47 persone l’umiliazione di essere trattate come oggetti. Si poteva arrivare molto prima ad una soluzione basata sul buon senso, semplicemente applicando le procedure previste e concordate a livello europeo fin dal 2015 (anno del maggior picco migratorio) quando in una delle tante rivisitazioni dell’accordo di Dublino, per quanto riguarda le procedure di accoglienza, su proposta dell’allora governo Renzi, l’UE aveva introdotto il principio di solidarietà tra i paesi membri: accoglienza nei paesi di primo approdo e redistribuzione dei migranti negli altri paesi dell’Unione. Procedure che hanno consentito in questi anni di trattare umanamente migranti e naufraghi soccorsi e tratti in salvo nel Mediterraneo, secondo il diritto internazionale del mare. Poi l’estate scorsa l’Italia ha annunciato unilateralmente che non avrebbe più consentito gli sbarchi. Perché il flusso dei migranti aumentava e c’era un’invasione?
Non c’era alcuna invasione e il numero degli sbarchi era drasticamente diminuito rispetto agli anni precedenti (è quanto dicono i dati ufficiali del Ministero diretto dallo stesso Salvini).
Sembra che Lega e M5s preferiscano creare problemi invece che risolvere quelli che già ci sono, pur di guadagnare consensi (sfruttando le paure e le venature di razzismo che si vanno diffondendo nel nostro paese).
Il modo in cui si è svolta la vicenda della Sea Watch 3 mostra in tutta evidenza che il governo Lega M5s non ha alcuna idea e alcuna strategia su come affrontare la crisi migratoria (che per l’Italia, come per gli altri paesi europei, è un problema serio e urgente). Ma al di là dei tristi spettacoli di Salvini ( che non perde occasione per mettere in campo atteggiamenti contrari agli ideali di umanità e solidarietà cui si ispira la nostra Costituzione) cosa c’è di nuovo nell’azione del governo del cambiamento?
Stando alle dichiarazioni fatte, sarebbero due i punti chiave di una ipotetica strategia in tema di immigrazione:
1. coinvolgere l’Europa nella lotta agli scafisti e nella gestione dei flussi,
2. aiutare i migranti a casa loro.
Sono gli stessi punti che erano al centro della strategia dei governi precedenti.
Sul primo punto il governo Renzi ha ottenuto che il sostegno dell’Unione Europea all’Italia si concretizzasse nell’affidamento alla nostra Marina Militare del comando della Missione Sophia, una missione finalizzata a “individuare e contrastare imbarcazioni utilizzate (o sospettate di essere utilizzate) da contrabbandieri e trafficanti di migranti” (e naturalmente ridurre la perdita di vite umane), che ha visto la cooperazione di paesi come Germania, Spagna, Belgio, Francia, Inghilterra, ed ha finora raggiunto i seguenti risultati: ha fermato e consegnato all’Italia 151 presunti trafficanti di uomini, ha sequestrato 551 imbarcazioni, ha addestrato la Guardia costiera libica, ha salvato 45 mila migranti (applicando quanto prevede il diritto internazionale del mare). Incredibilmente il governo del cambiamento vuole chiudere questa missione e al contempo accusa l’Unione Europea di lasciare sola l’Italia nell’affrontare la crisi migratoria. E tace sul fatto che quando nel Parlamento europeo si è votato sulla proposta di rendere obbligatorio il fatto che tutti i paesi membri si facciano carico di una quota di migranti sbarcati in Italia e Grecia, Salvini ha votato contro insieme ai paesi del gruppo di Visegrad (che non fanno mistero dei loro atteggiamenti razzisti) votando così anche contro gli interessi dell’Italia. Quindi non solo non viene proposto nulla di nuovo, ma si distrugge quanto faticosamente si era già fatto.
Sul secondo punto, aiutare i migranti a casa loro, vi è stato a parole un riconoscimento della bontà del piano messo in atto dal precedente ministro Minniti, Ma poi quel piano è stato portato avanti? Quanti nuovi progetti di aiuto concreto sono stati avviati negli ultimi mesi? Non se ne ha notizia.
Insomma chiacchiere e strumentalizzazioni molte ma strategie zero.

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